Indoor Air Quality – I.A.Q.

Indoor Air Quality – I.A.Q.

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Cos’è un ambiente indoor?

Per ambienti indoor si intendono, gli ambienti confinati di vita e di lavoro non industriali (per quelli industriali vige una specifica normativa), ed in particolare, quelli adibiti a dimora, svago, lavoro e trasporto [Accordo del 27/09/2001 tra il Ministero della salute, le regioni e le province autonome].indoor0b-technodal-150x150-Indoor Air Quality - I.A.Q.-Technodal
Secondo questo criterio, l’ambiente indoor comprende:

  • – le abitazioni
  • – gli uffici pubblici e privati
  • – le strutture comunitarie (ospedali, scuole, caserme,
    alberghi, banche, etc.)
  • – locali destinati ad attività ricreative e/o sociali
  • – mezzi di trasporto pubblici e/o privati (auto, treno, aereo, nave, etc.).

Si tratta quindi di ambienti nei quali la popolazione trascorre gran parte del proprio tempo subendo, di conseguenza, un prolungato contatto con le potenziali sorgenti di inquinamento.

Inquinanti dell’aria indoor e fonti

Gli inquinanti indoor sono numerosi e possono essere originati da diverse sorgenti. La loro concentrazione può variare nel tempo e dipende dalla natura della sorgente, dalla ventilazione, dalle abitudini e dalle attività svolte dagli occupanti negli ambienti interessati.
Secondo una classificazione canonica si possono individuare tre categorie di inquinanti:

  • – Fisici
  • – Chimici
  • – Biologici

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I maggiori contaminanti di natura chimica sono:

  • – monossido di carbonio (CO);
  • – biossido di azoto e zolfo (NO2- SO2);
  • – composti organici volatili (VOC);
  • – benzene e formaldeide;
  • – idrocarburi aromatici policiclici (IPA);
  • – particolato aerodisperso (PM10, PM2.5);
  • – composti presenti nel fumo di tabacco ambientale;
  • – amianto etc..

indoor2-technodal-Indoor Air Quality - I.A.Q.-TechnodalPer contaminanti biologici s’intende una serie di sostanze di origine biologica che possono incidere negativamente sulla qualità dell’aria sia indoor che outdoor.
Le principali fonti di inquinamento microbiologico nei locali sono rappresentate dagli occupanti (uomo, animali, piante), dalla polvere (ottimo ricettacolo per i microrganismi), dagli umidificatori e i condizionatori d’aria nei quali la presenza di elevata umidità e l’inadeguata manutenzione facilitano l’insediamento e la moltiplicazione dei contaminanti biologici che poi vengono diffusi nei vari ambienti.
Tra i contaminanti biologici indoor più comuni troviamo:

    • – batteri, muffe e virus
    • – pollini delle piante
    • – acari
    • – allergeni.

Tra gli agenti fisici responsabili di una cattiva qualità dell’ambiente indoor ricordiamo:

  • – Campi elettromagnetici (c.e.m.)
  • – Rumore
  • – Illuminazione
  • – Radon

Qualità dell’aria indoor e salute

La qualità dell’aria degli ambienti indoor (I.A.Q.) è una questione complessa, e si può annoverare tra i problemi emergenti che i paesi industrializzati si trovano ad affrontare nell’ambito delle tematiche di salute pubblica. Negli ultimi anni, la qualità dell’aria indoor è stata finalmente riconosciuta come obiettivo imprescindibile di una strategia integrata relativa all’inquinamento atmosferico nel suo complesso, basti pensare che nel 2000 l’Organizzazione Mondiale della Sanità, tramite il documento del “The Right to Healthy Indoor Air”, ha riconosciuto la salutare aria indoor come un diritto umano fondamentale.
Successivamente, nel 2003, la Commissione Europea ha adottato la Strategia Ambiente e Salute, che pone tra gli obiettivi prioritari la riduzione degli effetti negativi sulla salute dovuti ai fattori ambientali, tra cui i disturbi respiratori, l’asma e le allergie associate all’inquinamento dell’aria esterna e degli ambienti chiusi.
La considerazione che la popolazione, soprattutto nelle aree urbane, trascorre la maggior parte del tempo in ambienti chiusi (indoor) ha indotto la comunità scientifica internazionale ad occuparsi della contaminazione dell’aria negli ambienti di vita. Nel 1998, ad esempio, l’E.P.A. (Environmental Protection Agency-USA), attraverso l’I.E.M.B. (Indoor Environment Management Branch), ha confrontato il livello di concentrazione ed esposizione a numerosi inquinanti dell’aria registrato in ambiente indoor con il livello registrato in ambiente outdoor (esterno).
L’analisi dei dati ha confermato che, le concentrazioni indoor riscontrate sono generalmente da 1 a 5 volte maggiori a quelle outdoor e che l’esposizione a contaminanti indoor è da 10 a 50 volte superiore all’esposizione outdoor.
L’inquinamento indoor può causare effetti indesiderati che vanno dal disagio sensoriale a gravi conseguenze sullo stato di salute. Si menzionano, a tal proposito, le patologie correlate all’inquinamento indoor:

    • – Sick Building Syndrome (SBS), ovvero sindrome dell’edificio malato,
    • – Building Related Illness (BRI) ovvero Malattie correlate all’edificio.
    • – Multiple Chemical Sensitivy Sindrome (MCS): Sindrome da Sensibilità Chimica Multipla.

Inoltre con più bassa prevalenza tra gli occupanti dell’edificio si presentano anche ulteriori patologie quali:

  • – Sindromi Infettive, quali la “Sindrome del Legionario” (o Legionellosi), la “Febbre di Pontiac”
  • – Sindromi Allergiche, quali l’Alveolite Allergica Estrinseca, l’Asma Bronchiale, Dermatiti, Riniti, Orticaria da contatto.
  • – Sindromi Immunologiche, quali la Polmonite da Ipersensibilità, “Febbre dell’Umidificatore”.
  • – Vari Disagi avvertiti a livello sensoriale

Tali patologie sono per lo più correlate dal disconfort microclimatico e dall’esposizione agli agenti chimici, fisici e biologici eventualmente presenti e si manifestano in seguito alla permanenza in un dato ambiente indoor.

Verificare la qualità dell’aria indoor

Oggi il livello di qualità della vita si sta avviando verso standard sempre più elevati; ciò implica una sempre maggiore attenzione alla definizione dei requisiti microclimatici atti a garantire adeguate condizioni di benessere negli spazi in cui l’uomo vive e lavora.
I fattori ambientali più importanti per garantire il benessere degli occupanti e il contenimento dei consumi energetici sono:

  • – il microclima internoostanze inquinanti disperse nell’aria e depositate sulle superfici;
  • – la qualità e l’intensità luminosa e acustica.

Attraverso i parametri fisico-ambientali, quali la temperatura, l’umidità relativa, l’acustica, la qualità dell’aria, l’illuminazione e la ventilazione, viene determinata la sensazione di comfort, come complessa risposta di un insieme di fattori ambientali, dell’ambiente fisico e dei servizi ma anche delle condizioni fisiologiche individuali, come la salute e le relazioni sociali.
Nella tabella sottostante vengono evidenziati i maggiori disagi che gli occupanti lamentano negli ambienti indoor:

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Normativa di riferimento

  • – Accordo Stato Regione del 27/09/2001 “Linee guida per la tutela e la promozione della salute negli ambienti confinati”.
  • – D.Lgs. 81/2008
  • – Guidelines for air quality in Europe (OMS 2000)
  • – UNI EN ISO 7730:2006;
  • – UNI EN 13779:2008 e UNI EN 15251:2008;
  • – UNI 10339-1995

CONTROLLI AMBIENTALI PROPOSTI DA TECHNODAL

Negli ambienti confinati esistono diverse ragioni per effettuare indagini per la valutazione della qualità dell’aria. Una delle più frequenti è quella di individuare le cause responsabili di disturbi lamentati da parte degli occupanti. In riferimento al tipo di disturbo, al numero degli occupanti che manifestano i disturbi ed in base alle caratteristiche dell’edificio.
Alcuni problemi di qualità dell’aria possono essere risolti con approcci semplici, altri richiedono tecniche di approfondimento più raffinate e di difficile risoluzione.
A tal proposito la TECHNODAL, si pone a supporto delle imprese attraverso la realizzazione di controlli e monitoraggi che permettono di stilare una valutazione sulla qualità dell’aria effettuando:

  1. Indagini programmate in seguito alla segnalazione di disturbi lamentati dagli occupanti o alla presenza accertata di sorgenti di inquinamento indoor che possono dare origine a problemi per la salute degli stessi
  2. Indagini mirate al controllo della qualità dell’aria indoor in assenza di problemi specifici già individuati
  3. Verifica tramite monitoraggi puntuali ed a lungo termine di esposizione ad inquinanti con i valori limite proposti e normati
  4. Verifica dei requisiti termoigrometrici di progetto
  5. Progettazione e realizzazione di interventi migliorativi
  6. Studio per Ridurre i consumi energetici dell’edificio mirando al raggiungimento del comfort indoor, tendendo quindi in considerazione le esigenze degli utenti, le possibilità di interazione con gli impianti e il clima esterno.

Per facilità vengono riassunti ed elencati i servizi specifici:

  • Somministrazione di questionari per le persone che lavorano o occupano l’edificio in studio.
  • Valutazioni ricambi aria e Portata dell’aria correlato al numero di affollamento previsto nell’ambiente
  • Verifica degli indicatori di accettabilità dell’ IAQ valutati tramite la differenza fra la concentrazione interna ed esterna di CO2, la portata d’aria specifica (per occupante o per unità di superficie norme UNI EN 13779 e 15251)
  • Verifica del parametri di comfort: valutazione Parametri microclima (PMV e PPD – UNI EN ISO 7730)
  • Verifica del comfort termico tramite determinazione di: temperatura dell’aria; umidità relativa; velocità dell’aria
  • Verifica del comfort termico locale tramite il controllo di: gradiente verticale della temperatura dell’aria; asimmetria nella temperatura piana radiante; disturbo da correnti d’aria
  • Classificazione della qualità dell’aria interna (IDA 1,2,3,4) ed esterna (ODA1,2,3) adottata e relativa corrispondenza con quelle della UNI EN 13779
  • Verifica dei flussi dell’aria (smoke test)
  • Campionamenti bioareosol (ricerca di carica batterica, micetica, batteri gram neg. ecc..) ed allergeni (compresi gli acari Dermatophagoides pteronissinus e Dermatophagoides farinae)
  • Verifica qualità dell’aria tramite analisi di:
  • Anidride carbonica (CO2) e Ossido di carbonio (CO);
  • Particolato, prevalentemente campionato nelle frazioni PM2,5 e PM10
  • Composti volatili organici totali (V.O.C. formaldeide, benzene, toluene, ecc.)
  • Contaminazione microbiologica dell’aria e delle superfici
  • Determinazione di Radon
  • Determinazione di fibre minerali (amianto, lana di vetro)
  • Determinazione di Ozono (O3)
  • Determinazione comfort illuminotecnico
  • Determinazione comfort acustico
  • Analisi legionella pneumophila (ricercata nei punti critici degli impianti tecnologici)
  • Verifica condizioni igieniche impianto di condizionamento, tramite campionamenti di bioaresol e superfici e videoispezioni eseguite per mezzo di robot filoguidato.